Margherita Teresa d'Asburgo

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  1. Dayana.l
     
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    Margherita Maria Teresa d'Asburgo (Madrid, 12 luglio 1651 – Vienna, 12 marzo 1673) era figlia del re Filippo IV di Spagna e della sua seconda moglie, Marianna d'Austria.
    È nota soprattutto per essere la protagonista di Las Meninas, il più celebre dipinto di Diego Velázquez.

    521px-Las_Meninas%2C_by_Diego_Vel%C3%A1zquez%2C_from_Prado_in_Google_Earth

    A soli tre anni venne promessa in sposa allo zio, Leopoldo di Germania, erede al trono imperiale.
    Ci appare strano che un "fidanzamento" così importante non sia mai stato ufficializzato formalmente.
    Non se ne conosce il motivo con esattezza, ma si pesume che fosse a causa dei problemi di discendenza e di successione.
    Le famiglie dei promessi erano consapevoli del fatto che i loro figli difficilmente sarebbero arrivati alla vita adulta, in particolare la corona di Spagna faticava ad avere figli sani, infatti il matrimonio tra Filippo IV e Marianna era stato dettato da opportunità politiche, tuttavvia era ormai palese che i due sposi erano a tal punto imparentati tra loro (Marianna era cugina e nipote di Filippo IV) da mettere in serio pericolo la nascita e la sopravvivenza di eredi: dei sei figli della coppia solo Margarita e l'ultimogenito, Carlo, arrivarono all' età adulta, tuttavvia quest'ultimo era di salute cagionevolissima.
    Che sarebbe successo alla corona spagnola che Carlo II fosse morto e Margarita avesse rinunciato al trono per sposare l'Imperatore?
    I problemi di successione tormentarono il re Filippo IV per tutta la vita, ma era impossibile rifiutare un desiderio dell'imperatore.

    Possiamo dire che uno dei pochi indizi che confermano l'accordo tra l'imperatore e i reali di Spagna sono i ritratti dell'infanta che furono spediti a Vienna dove, in gran parte, sono ancora collocati.


    481px-Retrato_de_la_infanta_Margarita1653%29,_by_Diego_Vel%C3%A1zquez
    1. Velazquez, Infanta Margarita, 1654

    velazquez+infanta+a+3+anni,+1654
    2. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita, 1653-4

    velazquez+infanta+a+5anni,+1656
    3. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita, 1656


    velazquez+infanta+a+8+anni,+1659
    4. Velazquez, Ritratto dell’infanta Margarita in azzurro, 1659

    velazquez+infanta+a+10++anni,+16605. Martinez del Mazo, Infanta Margarita, 1665

    juan+batista+Martinez+del+Mazo,+infanta+,+1664
    6. Velazquez e Martinez del Mazo, Infanta Margarita, 1664

    anonimo,+ritratto+dell%27infanta+Margarita,+1662-64
    7. Anonimo, Infanta Margarita Teresa, 1662-4
     
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  2. Lana Blanc
     
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    no
    velazquez+infanta+a+10++anni,+1660
    La pesantezza di quella moda assurda!! Mi ricorda la gran voglia di Maria Antonietta di alleggerirla cupidarrow
     
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  3. Dayana.l
     
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    Las Meninas (Le damigelle d'onore) è un dipinto realizzato nel 1656 dal pittore Diego Velázquez.
    È conservato nel Museo del Prado.

    Infanta_Margarita
    Margherita Teresa di Spagna

    Velázquez dipinse ritratti di Marianna e dei suoi figli[2] e, nonostante lo stesso Filippo resistesse ad essere ritratto a causa dell'età avanzata, permise a Velázquez di includerlo nel quadro Las Meninas, seppur non in maniera diretta. Attorno al 1650 diede a Velázquez la Pieza Principal ("sala principale") dell'ultimo appartamento di Carlo Baldassarre da usare come studio. È qui che è ambientato Las Meninas.
    Filippo aveva la sua sedia nello studio e voleva spesso sedere e vedere Velázquez al lavoro. Nonostante fosse costretto a una rigida etichetta, il re amante dell'arte sembra che abbia avuto un'inusuale amicizia con il pittore. Dopo la morte di Velázquez, egli scrisse "Sono annientato" a margine di una comunicazione riguardo alla scelta del suo successore.

    La struttura ed il posizionamento spaziale delle figure è tale che il gruppo di damigelle intorno all'Infanta sembri stare dal "nostro" lato, di fronte a Filippo IV e sua moglie Marianna. Non solo il quadro è dipinto per loro beneficio, ma anche l'attenzione del pittore è concentrata su di essi, poiché sembra che stia lavorando al loro ritratto. Nonostante possano essere visti solo nel riflesso dello specchio, re e regina sono il vero punto focale del dipinto verso cui sono diretti gli sguardi di quasi tutti i personaggi. Come spettatori, capiamo di essere esclusi dalla scena, poiché al nostro posto c'è la coppia regnante. Ciò che sembra a prima vista un dipinto "aperto" si dimostra essere completamente ermetico - un'affermazione ulteriormente intensificata dal fatto che il dipinto di fronte a Velázquez è completamente nascosto alla nostra vista.

    Luca Giordano definì Las Meninas la «teologia della pittura», un altro modo di esprimere l'opinione di Thomas Lawrence, secondo cui quest'opera sarebbe la filosofia dell'arte, essendo così vera nel rendere l'effetto desiderato. Si narra la storia che il re dipinse la croce rossa di Santiago sul petto del pittore, così come appare oggi sulla tela.

    Il celeberrimo artista del Novecento e co-inventore del cubismo, Pablo Picasso, dipinse una serie di interpretazioni de Las Meninas nel 1957, alcune delle quali riempiono un'intera stanza al Museo Picasso di Barcellona.

    Il critico teorico Michel Foucault scrisse un'interpretazione di questo quadro nell'introduzione del suo libro Les Mots et les choses, mettendone soprattutto a fuoco l'aspetto che esibisce i primi segni di una nuova epistéme nell'arte europea, poiché tentava di permettere al pubblico del dipinto di diventare la figura sovrana - il vero fulcro dell'arte della rappresentazione è a stento rappresentato: «la necessaria scomparsa [...] della persona cui assomiglia e della persona nei cui occhi è solo una somiglianza».

    Lo specchio potrebbe essere in realtà uno specchio-spia, da cui si può osservare senza essere osservati. I due sovrani erano nascosti dietro questo specchio, quando José Nieto, in fondo sulle scale, sposta la tenda, facendo entrare la luce dietro lo specchio-spia, illuminando così i due sovrani che fino a quel momento erano invisibili. Il pittore e la corte, che stanno tutti davanti a uno specchio (che corrisponde alla superficie pittorica del quadro del Prado e che quindi l'osservatore non vede) preparandosi alla realizzazione di un ritratto pittorico della Principessa in primo piano, vedono riflessa nello specchio davanti a loro l'immagine dei due sovrani appena illuminati dalla luce che Nieto ha fatto entrare (sembra quasi che quest'ultimo indichi i due sovrani). Lo specchio in fondo all'atelier non riflette i due sovrani, ma li nasconde fino al momento in cui non vengono illuminati dall'interno, apparendo così alla loro famiglia, che viene colta di sorpresa. Tuttavia questa tesi appare alquanto insostenibile in quanto, all'epoca, la superficie riflettente degli specchi era costituita da una lastra di argento, e questo ne impediva la "trasparenza".

    File:DiegoVelazquez_MeninasDetail
    Sulla sinistra del quadro, scuro e calmo, si può vedere il pittore stesso in piedi di fronte alla sua grande tela; questo è uno dei migliori autoritratti di Velázquez

    File:Meninas_detail

    Las_Meninas_mirror_detail
     
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  4. Dayana.l
     
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    A differenza del fratello minore Carlo, afflitto da numerose patologie e deformità (in particolare caratterizzato da un grave prognatismo), l'infanta Margherita soffrì molto meno delle conseguenze derivanti dalla consanguineità dei genitori: per quanto delicata di salute, il suo aspetto era quello di una bambina normale.
    Vivace e graziosa, descritta dai suoi contemporanei come «un piccolo angelo», Margherita fu la figlia prediletta di suo padre, che nelle proprie lettere si riferiva a lei chiamandola "mia gioia" (mi alegría).

    Fin dalla nascita, secondo la consuetudine della Casa d'Asburgo, Margherita sarebbe stata destinata a sposare l'imperatore Leopoldo I, che era allo stesso tempo suo zio materno e cugino. Tuttavia, Filippo IV non volle mai concordare le nozze in termini ufficiali e cercò di rimandare il più possibile lo sposalizio della figlia, dal momento che le nozze con lo zio e il subentrante status di consorte del Sacro Romano Imperatore avrebbero impedito a Margherita di diventare regina di Spagna nel caso della morte del fratello.
    Mentre Filippo IV temporeggiava, Leopoldo I desiderava con sempre maggiore urgenza le nozze con l'infanta spagnola, dal momento che desiderava un erede e voleva accedere, per interposta persona della moglie, ai diritti sul trono spagnolo, nel caso della morte di Carlo II, in contrapposizione alle possibili richieste in merito da parte di Luigi XIV (molti anni più tardi queste contese dinastiche porteranno alla guerra di successione spagnola).
    Le nozze vennero celebrate per procura il giorno di Pasqua, il 25 aprile del 1666, alla presenza di Carlo II e della reggente Marianna: l'imperatore era rappresentato dal duca di Medinaceli.

    La nuova imperatrice partì con il suo seguito da Madrid il 28 aprile.
    Il 6 dicembre l'imperatrice Margherita fece il suo ingresso solenne a Vienna e nell'Augustinerkirche l'arcivescovo di Praga, il cardinale Ernst Adalbert von Harrach, celebrò il matrimonio ufficiale. Da quel momento iniziarono i lunghissimi e celebri festeggiamenti delle nozze imperiali, da molti ritenuti i più splendidi e fastosi dell'epoca barocca. Nel complesso, i festeggiamenti di nozze durarono tutto l'inverno fino alla Quaresima.

    Kaiserin_Margarita_und_Erzherzogin_Maria_Antonia

    Durante il loro matrimonio, Margherita chiamò l'Imperatore "zio", mentre egli la soprannominò "Gretl" e nelle sue lettere personali si riferì a lei usando l'espressione Meine kleine Frau (La mia piccola sposa).
    Ella condivise l'interesse del marito per la musica.
    Il matrimonio si rivelò particolarmente armonioso e, nei sei anni della sua durata, l'imperatrice rimase incinta sei volte, partorì quattro volte e due volte abortì.

    Il primo figlio di Leopoldo I e di Margherita nacque il 28 settembre del 1667: un maschio e quindi erede al trono. La notizia fu subito divulgata in tutte le principali corti europee e due giorni dopo l'arcivescovo di Vienna in una cerimonia solenne battezzò il neonato; il padrino era lo zio Carlo II di Spagna, la madrina l'imperatrice-vedova Eleonora.
    La nascita dell'arciduca ereditario austriaco e futuro Sacro Romano Imperatore fu celebrata in tutto l'impero, così come a Roma e Firenze, città strettamente legata agli Asburgo. Il 13 gennaio del 1668, però, Ferdinando morì, ancora prima di compiere quattro mesi.
     
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3 replies since 8/3/2017, 00:51   1207 views
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