IL SECOLO DI LUIGI XIV

Siècle de Louis XIV di Voltaire

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  1. Bianca Serena
     
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    CITAZIONE (Marzia1969 @ 11/3/2016, 12:12) 
    Pare che all'epoca non fosse molto di moda lavarsi.... :wacko: :wacko:

    :woot: :woot:
    Mutamenti epocali: le condizioni igieniche dell'Europa dal XVI al XIX secolo.
    A cura di Miss Aribari
    Dal sito:
    www.unarosadoro.com/condizioniigieniche.html
    All’inizio il processo fu lento e indotto da accadimenti casuali che si verificarono soprattutto in due paesi europei, la Francia e l’Inghilterra.
    In ambedue gli Stati,infatti,vi furono ,nel corso del secolo in oggetto,epidemie di peste, incendi,febbri contagiose e un alto indice di mortalità. Ciò indusse i governanti a prendere provvedimenti per migliorare quanto più celermente possibile le condizioni esistenziali delle popolazioni vittime di tali calamità.
    Dopo la peste del 1522, ad esempio, si vietò a Parigi di gettare le immondizie dalle finestre.
    In Francia come negli altri paesi europei l’igiene urbana era inesistente.
    Le strade non erano lastricate,ma il loro fondo era di terra battuta,così che bastava una pioggia per trasformarle in fiumi di fango.
    Non esistevano collettori di acque nere né pubbliche discariche,non c’erano servizi igienici né fognature.
    Tutti i materiali di risulta delle varie attività lavorative venivano depositati in mezzo alla pubblica via, ove giungeva anche l’acqua sporca e maleodorante di concerie, tintorie, macellerie, che rendeva irrespirabile e malsana l’aria per interi quartieri delle città.
    I cittadini gettavano dalle finestre tutto ciò che di indesiderabile veniva prodotto nelle case,compreso il contenuto dei vasi adoperati per i bisogni corporali.
    Si aspettava che piovesse e che l’acqua cadendo dal cielo trascinasse un po’ più oltre i rifiuti che ciascuno depositava davanti la porta di casa.
    D’estate la situazione diventava insostenibile e non era difficile che scoppiassero epidemie contagiose. L’igiene personale era sconosciuta ai più.
    I Romani avevano avuto un atteggiamento diverso nei riguardi dell’igiene pubblica e personale: la consideravano indispensabile e addirittura di origine divina,così che tutti i cittadini la praticavano come un diritto oltre che come un dovere.
    L’istituzione delle Terme consentiva a chiunque, anche ai non abbienti,di aver cura del proprio corpo limitando in tal modo il diffondersi delle malattie.
    Ma durante i secoli che seguirono alla decadenza dell’Impero Romano,man mano che la gente lasciava le città e si disperdeva nei campi, nei villaggi sulle montagne, per sottrarsi alle guerre e ai costi che la vita aveva raggiunto nei grandi agglomerati urbani,la cura dell’igiene si andò rarefacendo.
    :blink: Una donna che si lavasse più spesso della comune norma era considerata di facili costumi.
    Gli abiti, anche quelli festivi, non si lavavano mai o molto raramente, e venivano indossati nonostante tutte le macchie di unto,di salse e di sughi che potevano stratificarsi sugli indumenti per anni e anni.
    :D Nel XVII secolo vennero in uso le parrucche,che erano confezionate con capelli veri tagliati ai defunti o a chi li cedeva per denaro in caso di bisogno.
    Ma poiché i capelli non si lavavano mai, poteva capitare di acquistare una parrucca abitata da spiacevoli parassiti.
    I più sopportavano stoicamente tale tortura che provocava prurito e malattie della pelle ,ma già alla fine del ‘600 si cominciarono a richiedere parrucche che non fossero state almeno confezionate con i capelli degli appestati, e ci sono testimonianze scritte che non si tollerò più di acquistare una parrucca infestata da parassiti.
    Tra le opere di Daniel Defoe , scrittore inglese del ‘700,c’è un “Viaggio attraverso l’intera Isola della Gran Bretagna”.
    Sotto forma di lettere, l’autore dà informazioni di ogni tipo sul suo Paese, dalla geografia alla storia , dall’economia al costume.
    Dice tra l’altro che, al suo tempo,”.. Londra si è ormai dilatata enormemente e che il centro si è saldato a molti villaggi in modo sconnesso e disuguale.
    I cittadini superano il milione e mezzo di unità , e , dopo l’incendio subito dalla città nel 1666,il Re e il Parlamento hanno proibito di costruire case troppo vicine le une alle altre.
    Sono sorti perciò quartieri dalle vie larghe ma dalle case più piccole per recuperare lo spazio lasciato a strade e piazze,che ora sono ,per decreto di legge, pulite e, proprio perché più grandi,più arieggiate e meno maleodoranti.

    Curando i soldati feriti si comprese che essi morivano più perché le ferite si infettavano che per essere stati lesi negli organi vitali.
    Tuttavia solo nel XIX secolo si diffusero gli antisettici e la pratica della sterilizzazione di bende e strumenti chirurgici.
    Nel XV secolo si era diffusa una nuova malattia, che si cominciò a manifestare nel 1495 a Napoli durante l’occupazione dei Francesi di Carlo VIII.
    Essa fu chiamata “ morbo gallico “ o “mal francese”,o, ancora, “morbo di Napoli”.
    Si diffuse però presto in tutta Europa nei luoghi ove c’erano guerre e soldati.
    Poiché il medico veronese Gerolamo Fracastoro scrisse un poemetto in latino in cui spiegava in forma mitica l’origine del male con la favola del pastore Sifilo , la malattia venne detta da ciò “sifilide”.
    La virulenza e la velocità di diffusione del nuovo male fu tale da essere paragonabile oggi solo al contagio che si verifica per l’AIDS,che ,per altro, avviene per le stesse vie.
    Già gli Spagnoli che avevano conquistato i territori dell’America senza rendersi conto che non fosse l’India,avevano avuto più di una lezione dagli Aztechi e dai Maya a causa dell’igiene.
    Infatti gli indigeni americani non tolleravano il cattivo odore che emanava dai corpi dei conquistatori,che non si lavavano mai,che indossavano abiti di lana e velluto anche nella stagione calda,che ignoravano l’esistenza e l’uso di fibre vegetali come il cotone e il lino.
    In alcune zone del Continente americano ,poi,il clima era sempre più caldo ,in qualsiasi mese dell’anno,di quello europeo.
    Sotto le corazze e le divise,le maglie di lana degli Spagnoli,dei Portoghesi e poi dei Francesi e degli Inglesi,erano sporche e piene di parassiti,come i capelli,lunghi e incolti,le barbe sudice ed unte.
    bounce
    Ad insegnare agli uomini l’opportunità prima e poi la necessità di lavarsi,furono le donne,che, allorquando i rapporti sessuali divennero più spontanei e non coercitivi,manifestarono la loro intolleranza per tanta sporcizia e un così pessimo odore, rifiutandosi di lasciarli avvicinare se non si fossero lavati e se non avessero pulito i loro indumenti.
    Per questa origine della pratica igienica, i bagni e la pulizia del corpo vennero considerati ancora per molto tempo peccaminosi dagli ecclesiastici,sin quando constatarono essi stessi l’opportunità dell’igiene personale e il sollievo che poteva derivare, nei luoghi dal clima più caldo,dall’indossare abiti più leggeri che permettevano alla pelle di respirare.
    arf2
     
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